venerdì 30 aprile 2010

ACQUA VENTINOVE



LA SERIETA’ E’ RICONOSCIUTA
DA CHI ALTRI SERIO E’
ANCOR PRIMA
CHE ESSA DIVENGA CREDO
DEI MOLTI ALTRI.
!
*

ACQUA VENTOTTO




CORPO DI NIENTE
*
NIENTE!
E’ SEMPLICEMENTE UNA PAROLA
EPPURE E' CAPACE DI UN TEMPO
IL TEMPO DI PRONUNCIARE LA PAROLA;
NIENTE!
SPAZIO!
GIA’!
CREAZIONE!
CORPO!
DIO!
!
*
LA RISATA
E’
CORPO!
CREDO!.... SI SCHIATTA!
!
*
LA PAURA!
E’ CORPO!.... SI MUORE!
!
*
VITTORIA! E’ CORPO!
!
*
L’ANIMA! E’ CORPO!
!
*
L’IMORTACCI TUA!
…E’ UN SUONO!...
*
E’ CORPO!
E’
DIO!
!
*

ACQUA VENTISETTE




ARTISTICAMENTE PARLANDO....
SIAMO TUTTI ARTISTI!
OGNUNO A MODO SUO!
NON BASTA
ESSERE BRAVI
PER GIUSTIZIARE L’ARTE!
*
CI VUOLE IL CLICK!

(PROPOSTA)
*
SCENDIAMO DAL PIEDISTALLO
ANDIAMO A SCRUTARE NEL PROFONDO
DEL NOSTRO IO.
CRITICHIAMOLO, DISTRUGGIAMOLO,
ANNULLIAMOLO!
*
GIUSTIZIA GARANTIRA’
*
E CHI VO’ CAPI’ CAPISCE!
!
*

ACQUA VENTISEI



L’ATOMO
*
L’ATOMO NON DORME
NON BEVE’ NE’ MANGIA
NON SENTE NE’ CALDO NE’ FREDDO
EPPURE…
VIVE IL SUO VIAGGIO
IN UNO SPAZIO NATURALE INCONCLUDENTE
FINITO E IDEFINITO,
ALLA RICERCA
DI
UNA
POSSIBILE
VERITA’!
!
*

ACQUA VENTICINQUE



UNA CANZONCINA
*
DIJE CULURE E PARTE
DI PRIMO ACCHITTO TU MAJE FATTO FESSO
APPOST’E ZIZZE TIENE LE PURPETTE
MA SE T’ACCHIAPPO PO TE ROMPO ‘O MUSSO

DIJE CULURE E PARTE
ALL’ATA SERA TU MAJE FATTO FESSO
M’AVEVI DITTO CA ME DAVI A ROSA
M’AGGIO TRUVATO SOLO ‘A MUTANA APPESA

DIJE CULURE E PARTE
MANNAGGIA A TE MAJE FATTO ANCORA FESSO
TIENE ‘A BISCOTTA TUTTA AMBULUSITA
CANUNNE’ BONA MANCO APPRIMMATINA

DIJE CULURE E PARTE
SI RITURNATA E MAJE RIFATTO FESSO
T’AGGIO SBATTUTA ANCOPPA ‘O MATARAZZO
E PO PE FFINTA TE NE SIASCIUTA PAZZA

DIJE CULURE E PARTE
MA CHESTA VOTA T’ULEVO FA Ì FESSO
T’AGGIO AFFOGATO COLLA’ MUTANDA GIALLA
MA SI NA STRONZA E RIESTI SEMBE A GALLA!

!
*

ACQUA VENTIQUATTRO




E ALLA LUNA TOGLIERO’
LA LUCE!
*
PER
ILLUMINARE
IL FALSO E LO SPERGIURO!
!
*

ACQUA VENTITRE


TESORO…IL MARE!


TESORO VOGLIO AVERE
IL MARE DA GUARDARE
SEI TU IL PRIMO AMORE
-MA PRIMA C'E' IL MIO MARE-

MA SOPRATTUTTO IL MARE
MA SE DA ME TI VUOI ALLONTANARE
IO POSSO RITORNARE,
-MA DEVO FAR FATICA, E ME NE TORNO A GUADARE IL MARE-

E SPECIE IN FONDO AL MARE
TI VENGO A RIPESCARE
E SE TU, IN CIELO VUOI LEVARE
-MA POI DI NUOVO, TI PRENDO, E TI BUTTO SEMPRE IN FONDO AL MARE-

VERRO’ DI NUOVO A TE PER RITOVARE
FANCIULLA MIA DEL CUORE
NON VOGLIO GUERREGGIARE
-PERCIO BERRO’ SOLTANTO, LA SPUMA DEL MIO MARE-

E SE NON TI POSSO AMARE;
COME A TE, POTREI DIMENTICARE?
E MORIRO’ DA SOLO, IN TUTTO QUESTO MARE!
-MA PRIMA DI MORIRE, TI STRAPPO LE MUTANDE, TE LE INDORZO,-

-E POILE BUTTO ABBASCIAMMARE-

MA SOL PER PURO AMORE
CHE PER DIO VOLUTO, T’ HO POTUTO DARE
FIGURATI SE IO, A TE TI POSSA ODIARE
-E SI PURE FOSSE, TANTO, MI RESTA SEMPRE, L’AMORE DEL MIO MARE-

PERCIO’ TI PREGO, NON MI ABBANDONARE
TI VOGLIO SOLO RICORDARE
PURCHE’ TU DEL MIO AMORE…
-SI; LO PUOI BUTTARE, MA SOLO NEL MIO MARE-

NON ABBIA A DUBITARE
PERCHE’ SO, CHE SAI AMARE!?…
QUANTO E’ BELLO IL MARE!
-CAPISCI A ME, IL MARE E’ SEMPRE IL MARE-


MA NON TE LO SCORDARE,
CHE, SE TE NE VUOI SCAPPARE;
T’ACCHIAPPO, E POI T’ APPICCIO…
-E T’AFFOGO IN QUESTO MARE!-
!
*

ACQUA VENTIDUE



APPARTENIAMO
SOLTANTO ALLA NATURA
CHE INEVITABILMENTE
CONVIENE AL PROPRIO DESTINO!
!
*

ACQUA VENTUNO



LA
MIA
FILOSOFIA
E’
LO SPECCHIO
DEL MIO PENSIERO!
DEL MIO STILE DI VITA;
DELLA MIA RELIGIONE!
*
DEL MIO CREDO;
DEL MIO
DIO!
!
*

ACQUA VENTI



POVERO
PULITO
INNOCENTE
NULLA
DIO!
*
SPIRITO PURO!
*
DIO;

NON POTREBBE NASCERE ALTIMENTI
DAL

NULLA!
!
*

ACQUA DICIANNOVE



SI DICE…
*
NE’ DI VENERE, NE’ DI MARTE!
*
LA MORTE,
QUANDO ARRIVA;
GUARDA IL CALENDARIO!?
!
*

ACQUA DICIOTTO


LAMA SICURA
*
PERCHE’ PISCIARE
SU MILIONI DI ANNI DI STORIA!?
PERCHE’ L’UOMO
NON HA UTILIZZATO LA SUA SCIENZIA
IN NOME DELLA CONOSCENZIA!?
CERTO BISOGNA VOLTARSI,
E SORRIDERE,
AGLI ANTICHI PADRI;
MA CON TAGLIO DI SICURA LAMA!
!
*

ACQUA DICIASSETTE


GLIU MARE
-IL MARE-

CIENTO LE CANZUNE
MILLE GLIE CULURE
MA GLIU MARE E' SEMBE CHIGLIE
SEMBE GLIU STESSO;

GLIU MARE STA’.‘LLA’ E T’ASPETTA;
CE VEDIMME DIMANE!?

E TE LO DICE! DIMANI, DOMANI;
‘NZE SA QUAND'E’… DIMANE!?

E TE LO DICE! TE - LO - DI - CE! DIMANI, DOMANI!
MA QUAND'E’… DIMANI!?

E INTANTO GLIU MARE E’ SEMBE CHIGLIE
SEMBE GLIU STESSO
FERMO… NZE’ MOVE… LA STA!
!
*

ACQUA SEDICI



TUTTI
SIAMO NOBILI!
TUTTI
ABBIAMO ORIGINI
IN
DIO!
!
*

ACQUA QUINDICI



NON SACRIFICHERÒ IFIGENIA!
PER L’EFFIMERA GLORIA TERRESTRE!
TUTTO PER LA CELESTE!
*
DIOPARTEDIGIANO!

!
*

ACQUA QUATTORDICI



QUALSIASI COSA
POTESSIMO, FACESSIMO O INVENTASSIMO;
NON POTREBBE MAIESSERE IL MAXIMO,
DI FRONTE AL POTERE
DELL’ONNIPOTENZA
DIVINA!
!
*

ACQUA TREDICI



POTESSI ESSERE
DIO
DELLE DECISIONI!
*
NON AVREI NESSUNA SCELTA!
!
*

ACQUA DODICI


BONA E’ LA SERA

BONA E’ LA SERA
CO’ GLIU’ VIENTO
CA LA MENTE MADDEFRESCA!

BONA PURE E’ LA SERA
SENZA VIENTO
ABBASTA, CA NUN ME FANNO MALE
LE CERVELLA

E PURE BONA JE’, LA SERA;
CO GLIU’ VIENTO E SENZA;…
CRUOCHETE, MARI’!

BONA E’ LA SERA
QUANDO E’ SERA
LA SERA E’ SEMBE BONA
SI SEMBE SERA E’!
!
*

ACQUA UNDICI



PREGHIERA REVERS!
*
PREGARE IL BENE;
E’ LA BESTEMMIA CONTRO IL MALE!
!
*

giovedì 29 aprile 2010

ACQUA DIECI




UN’OTTIMO PSICOLOGO
NON PUO’ ESSERE TALE
SE PRIMA NON E’ OTTIMO FILOSOFO!
!
*

ACQUA NOVE



SPIRITO = ETERNO
*
LO SPIRITO,
NON HA PASSATO, PRESENTE, FUTURO;
E’ IL GIOVANE
MOMENTO
ETERNO!
DIO!
!
*

ACQUA OTTO




SEMPLICE!?
NON E’ SEMPLICE SPIEGARE!
*
SEMPLICE;
HA ORIGINI NEL NULLA!
DIO!
!
*

ACQUA SETTE




IL POTERE!
*
EQUIVOCO VIVENDO,
INIQUO INTRISO!?!
*
GUAI!
!
*

ACQUA SEI




AMORE DI VITA
PER
LA VITA;
QUESTO E’ IL MIO STILE DI VITA!
AMORE SI CHIAMA LA MIA RELIGIONE,
LA MIA BIBBIA, IL MIO CORANO, IL MIO BUDDISMO,

NARCISISMO, DELINQUENTISMO,

PACIFISMO!
PRINCIPE!
*
IN CONSAPEVOLEZZA:
L’UOMO!
DIO!
!
*

ACQUA CINQUE




TECNICA E SENSIBILITA’
SONO LA STESSA COSA;
MA COSA E’, LA TECNICA!?
HO UNA BOTTIGLIA DI ARANCIATA,
NON HO L’APRIBOTTIGLIA…
LA QUESTIONE NON E’ COME APRIRE LA BOTTIGLIA…
IO, DEVO BERE!
COME CI RIESCO O MENO…IO, DEVO BERE!
*
TECNICA = RAGGIUNGERE LO SCOPO!
*
LA TECNICA;
NON PUO’ ESCLUDERE IL PENSIERO!
!
*

ACQUA QUATTRO



ALLA FINE,
CHI CI RIMETTE LE PENNE,
E’ SEMPRE STATA LA PERSONA SENSIBILE…
MA VAFFANGUL,
ALLA SENSIBILITA’, E CHI L’HA CRIATA!
!
*

ACQUA TRE


L’ARTE EDUCATRICE
*
L’arte è educatrice in quanto arte,
ma non in quanto “arte educatrice”,
perché in tal caso è nulla e il nulla non può educare.
Certo, sembra che tutti concordemente desideriamo
un’arte che somigli a quella del Risorgimento e non,
per esempio, a quella del periodo dannunziano;
ma, in verità, se ben si consideri,
in questo desiderio non c’è il desiderio di un’arte
a preferenza di un’altra,
sì bene di una realtà morale a preferenza di un’altra.
Allo stesso modo chi desideri
che uno specchio rifletta una bella
anziché una brutta persona,
non si augura già uno specchio
che sia diverso da quello che ha dinanzi,
ma una persona diversa.
!
*
A. GRAMSCI


ACQUA DUE


LA VERITA'


NOI!
SIAMO IL NULLA!
DI
DIO!
!
*

ACQUA UNO


AMORE
*

DIACRITICO
DA
DIO!
!

*

mercoledì 28 aprile 2010

IL PAVONE


Il PAVONE
*
IL PAVONE DI PIERINO
NEL GIARDINO DI MATTINO
SFOGGIA PRESTO I SUOI COLORI
VIOLA VERDE E PURE I NERI
*
SULLA CODA
HA TRECENT’OCCHI
TE LI MOSTRA POI LI ANNOTA
QUANDO APRE LA SUA RUOTA
!
*

ARTISTA!


ARTISTA!
*

Artista!
pe la fame
perde la testa
e pure la vista!
*
‘A ‘n ‘gulo, mittece chiste,
sé fenuta ‘a menesta,
perciò jettate dalla fenesta!
*
Dice ca’ gli’artisti
diventano famosi
dopo muorte!?!

e chesta, tu!?!
me la chiamisse ciorta!?!
ma che me ‘mborta!

senza cchiu fumà na’ sigaretta,
‘o magnà nu piatte de spaghetti…
figurate si pozzo maije cchiù f***!?!

!

*

NATURA DOUBLE FACE



NATURA
DOUBLE FACE

*
EFFERATA
CRUDA
E
PERVERSA!
*
COSI’,
PROPOSE SATANA:
*
FUORI!...
NEL GENTILE ASPETTO!
*
SOTTO!…
LE FEROCI SPOGLIE!
*
INCREDIBILE,
MA
VERO;
IN CARNE ED OSSA!
*
CON CARNOSE LABBRA ROSSE,
E AGLI OCCHI LACRIME…
*
LAUDATO SIA IL PROVERBIO, E CHI L’ASCOLTA!...
*
PERCIO’!… E’ SEMBE FEMMENA!... PENSAI;
E PER QUANTO PIU’ DIAVOLO TU SIA,
CHE L’ANTICO ARTEFICE, SANTO! GIA’ PREDICE:
LACREME DE ZOCCOLA SE DICE!
*
E NON MI MENIRE A DIRE, CHI NON TE L’HO DETTO!
*
DI UN’OSCURA MANIFESTAZIONE,
PRESTO
A
DIVENIRE!
*
LA NATURA
IN BELL’ASPETTO…
E
LESTA!…
SOTTO UNA LUCE ARGENTEA;
E TENEBROSA E FREDDA!
*
ILLUMINANDO ORMAI QUEI LINEAMENTI,
IN
GRIGIO PALLIDO ALLUMINIO.
E IN QUESTA STESSA IGNIOMINIOSA LUCE!
E PRONTA
E’;
SCONVOLGENDO CREDO SU DI UN ESSERE,
CHE GRAZIOSO E’ POCO A DIRSI!
ALL’ISTESSO MODO!…
ABOMINEVOLE,
E INCREDIBILMENTE IMMONDO!
*
E DIO, GLI TOLSE IL VELO!...
*
E POI MI DIEDE L’OCCHIO PERSPICACE E LINCEO;
*
SERVENDO MERAVIGLIA IN LUCE;
AFFINCHE’ LEGGESSI VERITA’,
CHE IN CONOSCENZA, NON DESIDERAVO AFFATTO;
LA INTUIVO, E ALL’ISTESSO TEMPO LA NEGAVO!
TANTO AMAVO!…
MA QUANDO POI SI AVVERA, IL VERO CHE SI AVVERA,
SOTTO GLI OCCHI
TUOI;
E IL DANNO E’ ANCORA CRUDO PIU’ DEL CRUDO…
*
PRESTO NON PENSAI AL PEGGIO, SAREI MORTO DI PAURA,
E QUANDO POI DA SOLO, RITORNO SUL PESIERO…
E CHIEDO A ME!... CHI E’ COSTEI!?
QUALE, LA NATURA DI QUEST’ESSERE?
DIABOLICA O COS’ALTRO!?
CHE NEL GIRO DI UN MOMENTO
MAGICA,
IN UN SINISTRO ASPETTO LA SUA FORMA,
CHE PRENDE PIEGA NEL PARLARE,
E NON NEL TONO DELLA VOCE,
MA IN CIO’ CHE DICE;
NELL’ALTA MALCREANZA
TANTO E’ ALTA,
CHE BENEDICE CONOSCENZA
NEL DOLORE!
*
COSI’;
CAMMINO IL VECCHIO ANTICO GIORNO,
E NON C’E’ PIU’ NEMMENO LA PAURA;
*
…“TANT’E’ AMARA CHE POCO E’ PIU’ MORTE;
MA PER TRATTAR DEL BEN CH’IO VI TROVAI
DIRO’ DE L’ALTRE COSE CH’IO V’HO SCORTE.”…
*
OSCURO IDDIO!
E IN QUESTO;
E’ IL PRIMO GRANDE ARTEFICE,
A
DARE
SOFFERENZA PER PASSIONE!
*
OFFRENDO
IN CAMBIO CONOSCENZA!
*
X
DIO!
*
EVVIVA
*
L’IGNORANZA!
!
*

BUFFONE!


Buffone
*
si gliu Pataterno de me,
vulesse fa nu fesso;
ìe… jesse sembe a wuardà
le femmene alla messa,
e p’arrubbà
alla questua;
e pe tuccà gliu culo
alla maesta!
ma che munno è chiste
prima accetimme,
e po’ jamme pure ‘a chiede
la schedina ‘a Cristo!
che faccia tosta!…
e non cundiende, pure la salvezza…
ma che schifezza è chesta!
*
haaa!... senza ragione; è !?!
e condinue pure a fa gliu buffone!?... Và!?!
Ma si male va’ ‘ffenì;
po’ nea piagne… signurì!
!
*

martedì 27 aprile 2010

NATURA

A proposito di Arte…

Il miracolo della natura
Proposta
Alla ricerca di uno stile


Quando ancora non sapevo assolutamente, cosa fosse, cosa era, cosa significasse l’arte.
Per me, arte, era una parola come tutte le altre.
I comici che vedevo in televisione li consideravo degli scemi, essendone completamente inconsapevole.
Fin da piccolo cominciai a disegnare, questo gioco mi ha accompagnato per tutta la vita, non solo, ero istintivamente, sempre teso e proteso verso la scoperta, di che... probabilmente non lo so nemmeno adesso, ma qualcosa d’istintivo naturale, m’invitava sempre verso una disperata ricerca diretta alla perfezione, perfezione naturale, normale che ci viene concessa nella dimensione del limite umano.
La scrittura è pittura!
Da poco mi accorgo che si può dipingere anche scrivendo.
Certo non è una grande scoperta, ma un conto è, scoprirlo -accorgersene- per esperienza diretta -nel farlo-, un conto è perché ti è stato detto o insegnato.
Guardandomi alle spalle, osservo che qualsiasi fosse stata la situazione che mi si parava davanti, pur valutandone l’eventuale rischio -qualsiasi-, mi ci buttavo sempre a capofitto, specie nella prospettiva del difficile, peggio, in un immaginario che già aveva l’aspetto dell’impossibile, in una posizione presto ordinata, che naturalmente provocava nella mia composizione fisica atomica e anatomica, l’inevitabile corsa verso il comunque ignoto, l’impossibile, che a valutarlo, è pure il contrario.
Tutto è possibile, ma pure è possibile che sia impossibile. Nelle manifestazioni naturali della vita, la natura mi ha consentito di vedere la luce illuminare aspetti negativi o positivi con la stessa miracolosità, in valutazione.
Il male e il bene annullati dalla stessa struttura o ragione naturale.
Spesso, credendo bonariamente, che così la natura ha voluto che fossimo, e l’agire è una conseguenza, addirittura nell’inconsapevolezza di questa realtà, si riesce; nella maggior parte dei casi, io non escluso, ad adottare un attegiamento di auto-giustificazione, teso a giustiziare il proprio essere o volere naturale, tipo; sono una puttana, puttano o puttaniere/a, ora mi sono innamorata-o; consapevoli, giustificati e parati, meglio, sotto un difficile aspetto probabile di accusa verso se stessi -lo scrupolo, il timore di Dio, per chi lo sente, peggio, agli occhi degli altri, ma quando succede questo, la questione è solo momentanea, si continua, voltate le spalle, sulla nostra strada nella convinzione di essere nel giusto.
Pazzia; consente! -un altro modo per giustificarci, ma sempre momentaneamente per gli occhi degli altri, e nel caso, vigliacchismo, ipocrisia, incoscienza voluta verso se stessi, infilare la testa nel buco, pur di non credere di essere nell’errore, o stupidi; il rifiuto della dignità, l’equilibrio; di più: in nome dell’amore; Facendo stupro di questo Divino e Magico Suono… Amore!

Ma è solo una questione di ciò che rappresenta, o il manifestarsi della natura in tutti gli aspetti consentiti da natura stessa. Pazzi, o non, il nostro ragionare converge inevitabilmente a proprio favore, è naturale, ma razionale, se pur consentito dalla natura... altro che pazzia! La coscienza esiste! Diventa o non, una scusa, appartiene sempre alla ragione della natura, nostra!?; comunque, se tu mi rompi i coglioni più del dovuto, natura o non, qualsiasi ragione provoca il danno, natura reagisce, ed io sono natura.
Con mia natura sono d’accordo; giustifica? E chi può dirlo!
Coscienza atomica governa… Il Nulla… Dio!

A riprendere;
ad un certo punto, intorno ai trenta anni di età, cominciai ad accorgermi, grazie alla vita, che ero un essere che aveva naturale sensibilità protesa verso la sfera artistica, ma come tutti ne abbiamo del resto.
Da questo momento in poi, iniziò un processo naturale che prendeva un’aspetto appena consapevole sul significato di tutto ciò che mi girava intorno.
Scoprii, quasi all’improvviso -in una selva oscura; Dante-, un assaggio del mio essere atomico, in completo smarrimento, me stesso.


Ma non è questo il punto, mi ritrovai ad avere a che fare con l’arte, cominciai a leggere -non studiare-, qualche cosa. L’istinto mi suggeriva che non avevo niente di così particolare da dire, e proprio allora cominciò un vero processo, ancora totalmente inconsapevole sul significato di quel niente.
Chiedevo in giro, a chiunque si adoperava nel campo artistico, se erano provvisti o fossero a conoscenza di questa benedetta proposta; mi ripetevo spesso, ci vuole la proposta, non sapevo assolutamente cosa fosse, ma era l’istinto che mi spingeva in questa direzione -tra l’altro bisogna dire, che a scoprirlo, nulla c’è di nuovo in quello che si dice, ma si riesce a dirlo in un altro modo: alternativa, possiamo dire.
Questo era il chicco, che tanto affannosamente ne attendevo alla ricerca.
Per molti, viste le mie spiccate qualità tecniche, ero un credibile, abile artista -non per la maggior parte degli pseudo artisti, peggio intellettuali, sempre maledettamente pseudo, soltanto un branco di presuntuosi, che ancora oggi hanno una misera povera credibilità locale; la mia, è vivace ragionata reazione di sdegno, verso; in quanto questi elementi, hanno la possibilità di riversare in una già insana società, messaggi pericolosissimi, capaci perciò di influenzare e distorcere qualsiasi significato… proposta!?!; non sanno manco, de che cazz stongo a parlà! il fatto è, che di questi elementi, ne esistono tantissimi, sono la maggioranza, per questo l’imbecillità riesce ad avere sempre ragione!-, e quando spesso mi chiamavano, con questo nome, non potevo sentirmi a posto con la mia coscienza, sapendo, sentendo, avvertendo nell’istinto, che mancava qualcosa… la proposta! Manca il click; ripetevo a me stesso!
No nè conoscevo il significato, né cosa fosse, e disperatamente continuavo a cercare di scoprirlo negli altri, persone che nella maggior parte dei casi, non se ne ponevano nemmeno la domanda, e in quel periodo, se mi fosse capitato qualcuno a conoscenza della questione, e magari anche in grado di soccorrermi, nella qualità, in conoscenza diretta dell’esperienza, in grado, inoltre, di poterlo spiegare, sicuramente, me ne sarebbe sfuggita la comprensione, a non conoscenza mia, diretta sulla questione, del solo se lo scopri te rendi conto, un artista –per modo di dire- se non è provvisto di tale dote, sarebbe intanto saggio il riconoscerlo, e giusto meglio, adoperarsi alla cura nel buon aspetto tecnico; almeno si diventa degli ottimi esecutori, onesti mestieranti: riconoscersi, è il pass per verso una sana coscienza… l’Uomo! L’arte, è conseguenza!
Ma tornando indietro, nel ricordo, nessuno né aveva, anche quelli che in qualche modo, a proprio credo fatto, che per una serie di situazioni, aleggiavano una certa credibilità, e si permettevano pure il lusso di dire che nei miei lavori non c’era stima artistica, e io lo riconoscevo, ma non valeva la pena dire che chi per esso non ci stava nemmeno nella buona qualità tecnica, tale era il tormento che sentivo dentro, per il semplice fatto, che sapevo perfettamente che mancava qualcosa, ma cosa!? Questa è un’altra cosa curiosa che succede nell’essere umano, -avvertire- di più, ne avevo certezza, ma non sapevo assolutamente quale poteva essere la qualità di questo qualcosa che mancava, quindi mi chiedo: come facevo a saperlo?... l’unica risposta che riesco a dare è, che questa natura è Divina; Perfetta… Dio!
Razionalmente parlando, appare impossibile, inaccettabile,
ma non si può negare l’esistenza di una fenomenologia avvenuta, che prende forma in un carattere che solo Spirituale, umanamente, nell’ incomprensibilità possiamo definire.
E in questo aspetto che scendo a raccontare, vedo di nuovo il riaffacciarsi di questi fenomeni che solo nella sfera Spirituale possiamo delegare, se vogliamo accettarne parte di una comprensione razionale:
quando un giorno; un vero amico -amico: questa è altra questione da trattare con le pinze-, si mise a sbirciare tra i miei bozzetti, e tirò fuori una serie di disegni che avevo fatto e buttati lì, e in maniera molto seria -in seguito me ne resi conto- cominciò ad analizzare questi lavori in maniera simpaticamente, spirituale, scientifica, esoterica… personaggio simpaticissimo, scomparso purtroppo.
Lì per lì, ci ridevo sopra, ma ad un certo punto cominciai a sentire con interesse quello che diceva, e non erano assolutamente scemenze quello che stava per raccontare, anche se momentaneamente non diedi molto peso alla cosa, come al solito ero preso da un lavoro di commissione; intendo a finire prima possibile, per ovvia questione economica.
Tempo prima avevo scritto: l’arte; è l’espressione di un pensiero espresso inconsciamente! Così, una mattina, da solo nello studio, mi torna in mente il discorso del caro amico, del discorso di cui prima; e vado a riguardare questi lavori, li osservo con curiosa, sana, giusta attenzione e magnificamente -magnificamente, l’avvenimento Spirituale, irrazionale del comprendere = miracolo-, mi accorgo che dovevo staccare dal fondo le figure che venivano fuori, disegnate già in primo piano, che avevo sovrapposto a figure di cavalli, come spesso faccio quando abbozzo; disegno cavalli.
Comincio a disegnare queste figure senza più usare un qualche disegno di fondo, ma pulite, isolate, che nella forma di un primo disegno appariva una specie di ragno, che mi dava la sensazione di una strana navicella lunare, o uno strano animale extraterrestre, con modulo spartano in uno spazio medievale senza tempo, all’incirca; ma vedevo che questa figura appariva singolare aveva un carattere e un disegno che finalmente non aveva a che fare con qualche cosa di già visto o discorso fatto.
Avvertivo, in questa figura qualcosa che ricorda Escher, ma nel discorso era completamente diverso.
È lì, che presto e con certezza capii, cosa era appena successo, avevo la proposta sotto le mani, che avevo depositato e tralasciato da almeno 3 / 4 anni, ma non pensai troppo e cominciai subito a lavorare, e non con grande entusiasmo, il momento nuovo o della creazione, se così si può azzardare dire, ormai apparteneva già al passato, adesso era soltanto questione di dura e accurata manovalanza! Ma presto, inevitabilmente, cominciai a chiedermi da dove, erano venute fuori quelle forme che avevano carattere particolare, e che facili da individuare si distinguevano! Mentre cominciavo a tirare fuori altre forme, sempre con lo stesso aspetto nel sapore stilistico, al quarto o quinto lavoro, ne compariva in maniera decisa, l’aspetto in forma essenziale, razionale, sintetica, che per intero ricordavano la figura del fiore.
Subito mi vennero in mente queste forme, che già dai lavori infantili ne avevo il ricordo.
Ma pure pensai, quando nelle interviste, interrogato l’artista, gli veniva chiesto: maestro, cosa intende esprimere attraverso queste forme!? E l’artista -mannaggiamai- sparandosi la posa della mente oscura, incomprensibile… risponde: he! vallo a sapè ci vorrebbe uno psicologo! Non giudico per il gusto di dissacrare, ma la mia esperienza mi suggerisce che non esiste psicologo migliore di noi stessi, chi può conoscerci più da vicino di noi stessi!? Intanto nello studio come spesso, venivano amici-conoscenti, e no uno, era in disaccordo con l’idea del fiore -questo è un racconto che potrebbe dare un indirizzo, a chi adesso si trova assatanato come stavo io-.
E vi posso garantire che povero ero prima, come adesso… inflazione; dice Totò.
Senza volerne a nessuno, è giusto tentare, ma vedo che il primo che si sveglia la mattina, compra una macchina fotografica e il gioco è fatto;… haaa!, Sono Un Grande Artista! È così che succede in mente; se lo dicono in Lettera Grande! Così dappertutto, al di la del discorso economico, viviamo se pur di riflesso, un mondo artistico che nulla ha a che vedere con l’arte, e questo è determinante per il degrado dell’inevitabile discesa dell’uomo; uomo, dov’è!?- Ma senza perdersi troppo, nel definire meglio il discorso -il famoso click!-, e senza troppo starci a pensare, riaccostai subito l’idea, al famoso stemma di Firenze, il giglio!
Frequentavo le scuole medie, e non ero tifoso di nessuna squadra, non lo sono mai stato, non me ne può fregare di meno, ma; beati quelli che ci credono e si divertono ad avere il Tifo - io disegnavo, giocavo a pallone, e mi piaceva molto, eccome se non mi piaceva; ero il più grande tifoso di me stesso, e me lo tenevo per me, ero pure bravo, avevo stile, grazia nel tocco e questo mi veniva pure spesso detto, studiavo pochissimo, ero un asino -ciò non toglie che lo sia ancora adesso-, specie in italiano, mi piacevano le scienze, la matematica la odiavo, e le altre materie non contavano proprio, ma per il corso dei tre anni ho sempre avuto la pagella d’argento, mi arruffianavo i professori, specie le professoresse che mi chiedevano i disegni -cierte zoccole-, giocavo con la plastichina, la creta, facevo le marionette, fumavo sigarette fatte con la carta di giornale, mi ubriacavo con la marsala, di nascosto, sfasciavo quei pochi giocattoli, che venivano dalle befane del dopolavoro -mio padre era dipendente statale, stipendio magro, 4 sorelle, 2 fratelli, uno più grande e uno più piccolo, tutte le sere, tutti, in una sola stanza, erano mazzate da mille e una notte-,.
Ma i giocattoli migliori venivano costruiti nel quartiere, con gli altri ragazzini, giochi violenti, pericolosi, eravamo toto incoscienti; ma torniamo a coppe; mi stavo perdendo nel dolce ricordo di un infanzia lontana, -e d’inverno andavamo sui monti, presto vicini, a fare Tarzan, Black Macigno, i Trappers, rubammo qualche pecora, rubavamo la frutta, andavamo a caccia di nidi, con le fionde ci uccidevamo fra di noi, e pure le lucertole, facevamo a sassate; il mare per l’estate; che tra l’altro era pure più vicino, basta così-.
Dunque, come dicevo: la tifoseria non era per me, che ci posso fa; ricordo che tutti i lunedì mattina, alla 7.30, mannaggia! tutti gli amici di scuola stavano già tutti nel cortile antistante la scuola -non succedeva, non quasi mai;
mai, negli altri giorni della settimana- e stavano tutti li, compresi quelli delle altre classi, una marea di ragazzini che strillavano e si pigliavano a mazzate per le squadre di calcio.
E io, quando arrivavo arrivavo, tanto non avevo nessun motivo per arrivare così presto a scuola, per fare che!? per appiccicarmi, perche, per chi!? Questi ragazzini tutti, sapevano i nomi di tutti i giocatori, le riserve, gli allenatori, gli arbitri, e corna comprese.
Chiaramente io rimanevo fuori da tutto questo, e nemmeno mi fregava qualcosa l’entrarci, preferivo fare amicizia con le ragazzine, che trovavo molto, ma molto più importanti e interessanti, specie le più carine; le squadre?… ma chi se ne frega! Ma a volte in queste tafferuglie tra maschietti, vedevo che qualcuno riusciva a catturare l’attenzione di qualche signorinetta, allora che vuoi, bisognava adeguarsi, e decisi di diventare tifoso pure io.
Ma di chi, di quale squadra, tra l’altro erano tifosi tutti dell’Inter, del Milan e della Juventus, che già mi stavano di traverso, senza motivo, e magari perché erano tifosi tutti, delle squadre di tutti.
E non mi riusciva di trovare nessuna ragione per essere tifoso di qualche squadra, ma ci pensavo, ero un bambino e a un certo punto m’era venuto pure a me lo schiribizzo di fare il gallinaccio, con tutti gli altri.
Così, proprio comunque era difficile sentire il fervore per qualche squadra tanto da darti motivo per appiccicarti, e chiesi a mio fratello più grande di che squadra era tifoso, e mi disse che era tifoso della Fiorentina.
La cosa non mi dispiaceva affatto, nell’istituto ero già considerato il più bravo in educazione artistica –educazione artistica: l’arte non è questione didattica-, e quindi già subivo il fascino di Leonardo, Michelangelo ecc. comunque Fiorentini o per lo meno Toscani.
E quando andai a sfogliare l’album dei giocatori, di mio fratello, la prima cosa che subito catturò la mia attenzione… lo stemma di detta squadra, il famoso giglio.
Senza, assolutamente guardare le figurine dei giocatori, m’incantai presso lo stemma, questo giglio stilizzato -come mia natura è, mi guida verso il sintetismo, la semplicità; su un fondo viola -colore che porta sfiga nell’ambito teatrale, dove ho trovato buona esperienza, come attore scenografo, regista ed inevitabilmente, come tutti, in questi ambienti, nella maggior parte dei casi, il tutto fare-.
Allora… certo, m’innamorai di questo fiore, e intanto non disdegnavo di realizzarlo io direttamente, in tanti altri modi, che, disegnando su carta – matita – colori – gesso – legno – plastica - cartone, ecc. lo rivisitavo a mio modo e gusto, ma pure fortemente ne venivo attratto dall’immagine, nel proprio aspetto naturale!… Santo Giglio! che chiaramente Venero, Adoro e Santifico, che Luce, m’ha Donato! -da non trascurare l’attrazione per la figura naturale delle cose, che per quanto rivoluzione d’innovazione ci possa essere nella reinterpretazione delle cose, questo riesce a conservare l’aspetto dell’ideale classico che comunque, se pure rivoluzionando le forme, riemerge! ‘a Class! Nunnè acqua!
Viaggiando con la mente; chiaramente è impossibile rintracciare disegni, bozze ecc. per forza di cose tanto materiale è andato perso, e comunque da molti lavori da me eseguiti; viva, presente e visibile è l’impronta di questo fiore che prepotente è apparso nel tempo, e infine, fortunatamente rivelatosi versatile, utile, spero; e soprattutto, esplorabile all’infinito.
Bene, questo è quello che è capitato a me, ora, fino a quando avrò ragione e stimolo, quindi per continuare, non lo so, ma di sicuro continuo ad avere sempre bisogno di un prossimo salto nel buio; c’è un una canzone degli Eagles che in fine dice: spingi fino al limite ancora una volta, e fortuna, per fare questo non c’è bisogno di soldi; è solo questione cerebrale!

Italo De Simone in Mostra


Ebbene si!

A fianco al Bernini!

e che cazz!

quand ce vò ce vò!

!

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Pinocchio in Embrione


Pastello su carta


TUTTI ABBIAMO BISOGNO!
DELLA NOSTRA FAVOLA!
SOLTANTO NOI NE SIAMO I PADRONI!

!

*

Primo Pinocchio


Pastello su carta


Chi siamo,

da dove veniamo,

ma 'ndo' cazz vulimme hì!

!

*

domenica 25 aprile 2010

Il Tempio di Pinocchio


Pastello su carta


LE FAVOLE SONO IL RIFLESSO DEL SOGNO
IL SOGNO... LA VITA!
VERITÀ NUDA E CRUDA DELL’ILLUSIONE;
A DECIDERE…

I Mille Nasi di Pinocchio


Pastello su carta


I GRATTI NOSTRI
*
STRISCIAMOLI SUI MURI!...
!
*

Il Movimento di Pinocchio


Pastello su carta


SEI BELLA!

PIÙ DEL SOLE!

PUTTANA! DELLO SPLENDORE!
!
*

La Giostra di Pinocchio


Pastello su carta


L’Arte;
l’impotenza
che libera la bellezza
con ferocia!

!
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Il Narghilè di Pinocchio


Pastello su carta


L’ Arte non è partigiana!

Crocifissione di Pinocchio


Pastello su carta


L’Arte naviga
sul parallelo del proprio tempo!

Le Corna di Pinocchio


Pastello su carta


Tagliatemi le ali
negatemi pure la luce
ma… libero dall’io
continuerò a volare
a Nord dell’astratto…

Le Tentazioni di Pinocchio


Pastello su carta


I vecchi sogni
stipati infondo ai sogni
è ben che si rinnovino
per farne dei migliori!...

Il Nascondiglio di Pinocchio


Pastello su carta



Sono l’uomo
più povero del mondo!
Compro e vendo solo Amore!...
Ma… se Ì, te sputo ‘nfaccia;
T’illumino d’immenso!...

Il Padiglione


Pastello su carta
TUTTI ABBIAMO BISOGNO!
DELLA NOSTRA FAVOLA!
SOLTANTO NOI NE SIAMO I PADRONI!
!
*

Il Fiore di Pinocchio


Pastello su carta
Ruberò la luce alle stelle
per illuminare le tenebre!...

Il Ragno di Pinocchio


Il tempo non esiste!
Ma… l’Eterno… Si!...

Il Gioco di Pinocchio


Spiritualità:
è
analisi
trascendentale;
l’irrazionalità, matematica, scientifica,
che vive l’illogica di un razionalismo,
vissuto nel governo della propria struttura
che solo a natura,
il moto è comprensibile,
nella ragione combinatrice,
da
se stessa mossa!
!
*

sabato 24 aprile 2010

La Luna e la Giostra


La Luna e la Giostra

La Luna e la Giostra;
non sempre si mostra
la Luna nel bosco.
Io non conosco.
il confine d’argento

che imbianca la Luna
sfiorando le Stelle.
Sto qui nel mio letto
e ascolto il silenzio
che sta nel diletto
di un noto pensiero;
di un unico oscuro
mio desiderio,
Onesto Sincero…
Amore
del
Vero…
Parole nel Vento!
!
*